Ad inizio 2020 “Cinque Anni”, il singolo d’esordio riesce ad incantare
critica e pubblico accendendo i riflettori sul progetto.
Nel giugno dello stesso anno esce il tanto atteso EP “Il varietà sulla
natura umana vol.1” (edito da LaPop) dal quale vengono estratti i fortunati
singoli “L'amore coi robot”, “Eternità” ed “Elenoire”. Nel 2020 e nel 2021
escono rispettivamente gli EP “Il varietà sulla natura umana” vol. 1 e vol. 2,
mentre nel 2022 escono i singoli “Anima bella” e “Mistico a Las Vegas”.
Il cantautore rilascia il
singolo “Che vita di merda”, per l’occasione abbiamo scambiato quattro
chiacchiere con lui. Buona lettura!
Come è nata la tua
passione per la musica?
La musica in casa mia è sempre stata una costante essendo io figlio di musicofili. Dopo anni di insistenza dei miei genitori a tredici anni ho iniziato a studiare chitarra ed è stato colpo di fulmine. Dopo poco ho iniziato a sperimentare la composizione trovando quello che, ancora oggi, è il mio posto nel mondo.
Parliamo del tuo nuovo
singolo. Come è nato?
Un girono di quelli davvero storti, in un periodo di profondo stress lavorativo, salgo in macchina e, come penso sia successo a tanti, picchio forte i pugni sul volante pensando CHE VITA DI MERDA! Passata la rabbia ho pensato potesse essere originale partire da quella frase e sviluppare una canzone e così ne ho parlato con Simone, il mio coautore, ed in poche ore il pezzo aveva la sua forma.
Che atmosfera si
respira in questo nuovo singolo?
Un’atmosfera rock, di quello genuino, che ricorda gli anni settanta. Ci sono delle belle chitarre, armonizzazioni a più voci sul riff e un bel tappeto di hammond. Era una vita che volevo scrivere un pezzo così tanto viscerale!
Come è avvenuta la
scelta del titolo e della copertina?
Il titolo, come raccontavo sopra, è la frase che ha scatenato tutto il concept che sta dietro il brano. La copertina invece è stata una scelta molto più complessa. Volevo un’immagine didascalica ma non volgare e questo scatto mi è parso da subito evocativo.
Un progetto a cui
vorresti dar vita, prima o poi…
Vorrei potermi esibire in teatri, o magari arene all’aperto, con un ensemble ed i miei musicisti per portare le mie canzoni ad un livello musicale superiore. Un sogno che ho da tantissimi anni!
Cosa ci riserverà la
tua musica nei prossimi mesi?
Usciranno qualche nuova canzone, il tutto farà poi parte di un concept album, e successivamente sarò in tour nei club a promuovere il tutto. Direi che ci sia tanta carne al fuoco!
La musica in casa mia è sempre stata una costante essendo io figlio di musicofili. Dopo anni di insistenza dei miei genitori a tredici anni ho iniziato a studiare chitarra ed è stato colpo di fulmine. Dopo poco ho iniziato a sperimentare la composizione trovando quello che, ancora oggi, è il mio posto nel mondo.
Un girono di quelli davvero storti, in un periodo di profondo stress lavorativo, salgo in macchina e, come penso sia successo a tanti, picchio forte i pugni sul volante pensando CHE VITA DI MERDA! Passata la rabbia ho pensato potesse essere originale partire da quella frase e sviluppare una canzone e così ne ho parlato con Simone, il mio coautore, ed in poche ore il pezzo aveva la sua forma.
Un’atmosfera rock, di quello genuino, che ricorda gli anni settanta. Ci sono delle belle chitarre, armonizzazioni a più voci sul riff e un bel tappeto di hammond. Era una vita che volevo scrivere un pezzo così tanto viscerale!
Il titolo, come raccontavo sopra, è la frase che ha scatenato tutto il concept che sta dietro il brano. La copertina invece è stata una scelta molto più complessa. Volevo un’immagine didascalica ma non volgare e questo scatto mi è parso da subito evocativo.
Vorrei potermi esibire in teatri, o magari arene all’aperto, con un ensemble ed i miei musicisti per portare le mie canzoni ad un livello musicale superiore. Un sogno che ho da tantissimi anni!
Usciranno qualche nuova canzone, il tutto farà poi parte di un concept album, e successivamente sarò in tour nei club a promuovere il tutto. Direi che ci sia tanta carne al fuoco!