Con “Canzoni di notte”, Arianna Chiara firma un nuovo capitolo del suo percorso cantautorale: una ballad dal sapore intimo, capace di catturare l’essenza delle emozioni più silenziose.
Il brano nasce di sera, quando tutto tace e i pensieri possono finalmente scorrere senza distrazioni. In quel contesto si sviluppa una narrazione personale e toccante, in cui il racconto di una storia d’amore giunta alla fine si intreccia con immagini che richiamano la notte, il buio, la solitudine, ma anche la forza di lasciar andare.
La produzione curata da Luca Bottoli per Cosmophonix AD veste la canzone di toni delicati e avvolgenti, dove il pianoforte guida l’ascolto insieme al suono degli archi, accompagnando il testo scritto dalla stessa Arianna. Presentato ad Area Sanremo 24, il brano si presenta come un flusso di coscienza in musica, in equilibrio tra malinconia e lucidità.
Il brano è nato voce e pianoforte, ma oggi ha una veste sonora ricca, curata da Luca Bottoli. Com’è stato per te assistere alla trasformazione del pezzo?
Come sempre per me è magico assistere alla trasformazione di un pezzo, e super emozionante ascoltare la versione finale, anche se in questo caso devo dire che l’ossatura principale del brano è rimasta la stessa, rispetto a come era nata piano e voce. Certo, l’arricchimento che ne ha fatto la produzione di Luca Bottoli ha saputo darle l’atmosfera che desideravo, e l’ha resa fluttuante ma allo stesso tempo decisa.
Come hai lavorato con il team di Cosmophonix AD per dare una forma concreta alle atmosfere che avevi immaginato?
Con i produttori di Cosmophonix AD c’è sempre uno scambio reciproco di idee e spunti, che mi stanno col tempo arricchendo e facendo crescere. Il lavoro in studio è il momento in cui tutto si realizza tramite un confronto di visioni che si mescola e fa si che il brano prenda forma e si concretizzi sotto i nostri occhi.
La scelta degli archi aggiunge delicatezza e malinconia. È stata un’idea tua o una proposta venuta in fase di produzione?
Devo dire che mentre scrivevo il pezzo mi sono immaginata dei suoni di questo tipo che potessero dare corpo e sostegno alla melodia principale, ma il modo in cui sono stati utilizzati è stata poi un’idea venuta in fase di produzione.
Hai detto che “Canzoni di notte” riflette un altro lato di te e della tua scrittura. In che modo senti che questo brano segna un’evoluzione nel tuo modo di comporre?
Credo che più che un’evoluzione, perchè in effetti questo brano l’ho scritto un annetto fa, si tratti proprio di un altro lato di me. Ultimamente sto lavorando a brani dal carattere più RnB e ritmati, mentre “Canzoni di notte” mi riporta alla mia parte più dolce e nostalgica.
C’è stato un momento, durante la registrazione o l’arrangiamento, in cui hai sentito che la canzone era “completa”? Se sì, quale?
Sì, credo nel momento in cui sono riuscita a scrivere lo special, la parte in cui cito “Poetica” di Cremonini, e l’ho registrata dall’inizio alla fine al pianoforte col mio cellulare. In quel momento ho pensato che non ci fosse più nulla da aggiugere, ho sentito che avevo costruito il quadro completo di questa storia, ed era il momento di farla ascoltare al team Cosmphonix per sentire la loro opionione e iniziare a lavorare sulla produzione.