Con “Mai abbastanza”, Sara Emma Gemma porta all’ascoltatore un messaggio potente: la musica può essere un rifugio e una liberazione. Dietro il suo sound apparentemente leggero, il brano racconta la fatica di sentirsi mai all’altezza, la frustrazione per chi ci abbandona e il desiderio di ricominciare. È un singolo che invita a lasciarsi attraversare dalle emozioni, aspettando che la tempesta interiore passi.
Com’è nata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica è esplosa quando frequentavo le scuole medie. Avevamo l’obbligo di scegliere uno strumento ed io scelsi la chitarra… da allora non l’ho mai più lasciata. È arrivata la prima cover band per puro divertimento, ma durante un live fui “notata” da due ragazze che poi sono diventate bassista e chitarrista del mio progetto di inediti, Ephimera, che è stata la mia storia d’amore più duratura. Grazie a questo progetto sono stata spronata a scrivere e mi sono guadagnata tante soddisfazioni.
Parliamo del tuo nuovo singolo. Com’è nato?
“Mai abbastanza” è nato dopo una rottura. La fine di quella storia mi ha lasciato un senso di sfiducia nelle relazioni e anche un po’ di rabbia. Ho provato a tradurre in musica queste sensazioni. È stato poi prodotto durante il COVID, ma solo ora ho deciso di farlo uscire. Nonostante il lavoro sia stato svolto, purtroppo, a distanza mi ritengo soddisfatta del risultato.
Che atmosfera si respira in questo nuovo singolo?
Volendosi fermare ad un primo ascolto e prestando attenzione principalmente alla musica, il brano risulta abbastanza “leggero”… spensierato. Tuttavia, nasconde una sorta di inquietudine e sfiducia nelle relazioni umane.
Come è avvenuta la scelta del titolo e della copertina?
Il titolo “Mai abbastanza” racchiude il senso del brano. Per quanto io mi sia sforzata di scappare da alcuni dolori non è stato mai abbastanza. Ho capito che dal dolore non si scappa e che forse l’unico modo per sentirsi meglio è affrontarlo. Inoltre, “mai abbastanza” è stato anche tutto quello che ho fatto e dato ad alcune persone che mi sono state accanto. La cover è stata realizzata da Federica Nardone, che ringrazio davvero di cuore. Attraverso l’illustrazione ha dato “semplicemente” vita alle emozioni che ha provato ascoltando il singolo. Rappresenta una ragazza dai capelli color zucchero filato con lo sguardo triste e occhi gonfi di lacrime. Fuma una sigaretta che non è mai l’ultima e prova a superare quello che le procura dolore e sofferenza. Sulla sua testa una nuvola di fumo da cui scende della pioggia; sono le sue stesse lacrime a bagnarla.
Un progetto a cui vorresti dar vita, prima o poi…
Mi piacerebbe dar vita ad un progetto di musica elettronica. O anche cominciare a mettere musica in giro, con una selezione di musica rock.
Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi?
Sarò impegnata con la produzione di altri brani che spero di farvi ascoltare molto presto.