Francesco Faggi presenta “Molto di più” il primo ep


Francesco
 Faggi, nato il 16 marzo 1999, è un giovane cantante, cantautore, compositore, arrangiatore, producer, pianista e performer completo (cantante/attore/ballerino). Scrive canzoni sia in italiano che in inglese, il genere di riferimento principale è Pop/RnB, con l’ambizione di confrontarsi con i grandi della musica internazionale.
Ha partecipato al Festival di Sanremo 2021 come arrangiatore/producer del brano “Che ne so” di Elena Faggi (sua sorella), in gara tra le Nuove Proposte dopo la vittoria ad Area Sanremo Tim 2020; per l’occasione, ha poi curato l’orchestrazione del brano insieme al Maestro Beppe Vessicchio (che ha diretto l’orchestra al Festival) ed è stato presente come pianista sul palco dell’Ariston insieme ad Elena.
Francesco, ormai da alcuni anni, cura in qualità di leader il progetto musicale insieme alla sorella Elena e un team ormai consolidato, procedendo su due binari: come artisti singoli, per poter esprimere al meglio le proprie identità, e insieme, in una featuring speciale, essendo fratelli. Di tutte le canzoni ad oggi pubblicate, incluse quelle di Elena come solista e autrice, Francesco ha curato arrangiamento e produzione, aspetto che prosegue arricchito delle nuove collaborazioni grazie alla recente esperienza sanremese, in particolare con il Maestro Beppe Vessicchio.
E’ stato semifinalista a Sanremo Giovani 2021, con in brano “Mentalmente instabile”, pubblicato a dicembre 2021.
Tra le esperienze più significative sicuramente c'è Italia's Got Talent 2017 dove, con sua sorella Elena, ha ottenuto il Golden Buzzer di Luciana Littizzetto, arrivando direttamente in finale dove hanno portato una loro canzone inedita: “Could be Forever”.
Sempre in duo con Elena, Il 19 febbraio 2022, erano tra i finalisti del contest ad “Una voce per San Marino”, per contendersi l’accesso a Eurovision Song Contest 2022, che ha visto la vittoria di Achille Lauro.
Francesco ha all’attivo tre singoli come solista: “Mentalmente instabile”, “Jim Carrey” (pubblicato a gennaio 2021 e semifinalista ad Area Sanremo 2020) e “Sentimento” (pubblicato a luglio 2019).
Insieme ad Elena, oltre a “Could be forever” sono già stati pubblicati: “Ten cuidado” (luglio 2021), “Il sole in un foglio” (in finale al MEI Superstage 2020 e, per il videoclip, in finale a Young IMAGinACTION Award 2020), “Come volo” (2020) e “Christmas in a bottle” (2017).
Per Elena come solista, oltre a “Che ne so”, ha prodotto “Manchi tu” (ottobre 2022), “Dito medio” (gennaio 2022), “Solo un brutto sogno” (2020) e “Numb” (2019).
Come anticipato, oltre ad essere un cantautore e musicista, Francesco è anche un performer completo, dal 2017 al 2019 ha vinto per tre volte consecutive la Coppa Italia per Performer Arti Scenico Sportive (Performer Italian Cup), ottenendo nel 2018 la possibilità di studiare un mese e mezzo a Broadway e, l’anno successivo, potersi esibire come performer nel Connecticut al Seven Angels Theatre.
novembre 2021 ha vinto la prima edizione televisiva su Rai2 della “Performer Italian Cup” e a settembre 2022 si è confermato capitano della Nazionale italiana performer, sempre su Rai2, sfidandosi come campione uscente con il vincitore dell’edizione 2022.  Oltre a questo ha avuto l’opportunità di esibirsi come performer in diversi teatri italiani (Ravenna, Catania, Palermo, Roma, etc...) ed esteri (Nizza in Francia e Riyadh in Arabia Saudita), in qualità di cantante, attore e ballerino; potendo collaborare e lavorare con grandi professionisti come Cristina Mazzavillani Muti, Garrison Rochelle, Fioretta Mari, Grazia di Michele, Valentina Spampinato, etc... 
Suona il piano fin da piccolo, punto di partenza del suo percorso formativo in ambito artistico; diplomato con lode al Liceo Musicale Statale “Canova” di Forlì, ha poi conseguito la laurea triennale con lode e menzione in Piano Jazz al conservatorio Bruno Maderna di Cesena. Nel suo percorso artistico, ha iniziato presto anche a studiare danza e recitazione, sia come singole discipline, che legate al musical e quindi abbinate al canto, sia con insegnanti italiani che internazionali.
 
Come è nata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata quando ero piccolo, in macchina per andare a scuola ascoltavo sempre i Queen, Michael Bublé e i Simply Red.
Un giorno i miei genitori mi hanno portato a lezione di pianoforte da una loro amica musicista, anche se io all’inizio io volevo fare il calciatore (classica storia ahaha). Poi una sera, a 10 anni, in tv ho visto un concerto di Michael Jackson: lì ho deciso che da grande avrei voluto fare musica.
Da lì ho cominciato a studiare seriamente pianoforte, poi canto e altre discipline correlate (come la danza e la recitazione). Più tardi ho iniziato a scrivere canzoni e fare arrangiamenti, che ad oggi sono le due cose che più mi fanno battere il cuore.
 
Che atmosfera si respira in questo nuovo lavoro discografico?
L’atmosfera Pop/RnB di una storia d’amore che inizia e finisce, con le cinque canzoni dell’EP che si legano tra loro come fossero un viaggio, il tutto con racconti a volte un po’ dolorosi ma presi con una certa ironia e leggerezza.
 
C’è qualche aneddoto curioso, accaduto durante le registrazioni del disco che vuoi raccontarci?
Non ho aneddoti particolari da raccontare sulla fase di registrazione dell’EP, allo stesso tempo ne ho alcuni sulla fase di scrittura di alcune di queste canzoni. Ad esempio, l’ispirazione per scrivere “Jim Carrey” è nata guardando una scena in uno dei suoi film più celebri (The Truman Show), dal quale è venuta fuori la frase “clue” della canzone, una specie di domanda esistenziale: “troverò qualcuno in questa vita che mi ami senza incrociare le dita?”.
“Presa male” invece l’ho scritta in Arabia Saudita, ero lì ad esibirmi come cantante in uno spettacolo a tema Disney. Una sera, davanti ad una birra analcolica e un pacchetto di Oreo, mi è venuta fuori di getto.

Come è avvenuta la scelta del titolo e della copertina?
Il titolo dell’EP è quello della prima canzone, “Molto di più”. Praticamente nel testo dico “e se tu, in queste rime sciolte, potessi capire che c’è molto di più di quello che so scrivere, (…)” ed effettivamente è un concetto che sento identificativo per tutto il progetto, dove le parole e la musica sono come un “fermo immagine” di sensazioni che nella realtà sono appunto molto di più, amplificate dai contesti della vita di ognuno di noi.
Per quanto riguarda la copertina, avevo questa idea di foto da qualche anno, venuta fuori in modo casuale. Il fatto che solo ciò che si vede dentro la lente sia colorato e tutto il resto sia in bianco e nero, mi piaceva per rendere l’idea del titolo. E poi, essendo miope, con gli occhiali vedo “molto di più”.
 
Qual è la tua canzone preferita dell'album?
 Sono legatissimo a tutte e cinque le canzoni perché per me rappresentano momenti fondamentali di questi ultimi anni, insomma non so scegliere, sarebbe come chiedere a un genitore chi è il suo figlio preferito.
 
Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi?
 Direi che dipende da quanto la si ascolta a fondo, quindi diversi tipi di sensazioni, spesso dolce-amare. Tra non molto arriveranno anche nuove canzoni e non vedo l’ora di suonare live!