Fuori oggi "48", il nuovo singolo di Acqua,
prodotto da Yazee. Un brano r&b dalle sfumature hip-hop che si muove su
binari profondamente introspettivi, svelando momenti delicati e di
trasformazione nella vita del rapper.
Acqua dice che il 48 non è solo un numero. È l'anno di
nascita di sua madre, pilastro fondamentale, ma è anche un simbolo universale
della smorfia napoletana: "il morto che parla" e simboleggia, infine,
un esempio di caos, di cambiamento imponente con i famigerati moti
rivoluzionari del 1848.
Ed è proprio questo il concept che regge il brano di Acqua: scrivere
e parlare attraverso la propria ipotetica morte, immaginando il mondo che
continua senza di noi, osservando chi resta da un punto di vista nuovo,
straniante, ma dolorosamente lucido.
«A volte per evolversi è necessario cadere. Annullarsi quasi
fino a sentirsi morire», racconta Acqua. «Tutti, almeno una volta nella vita,
abbiamo pensato: “chissà se muoio, chi mi piange davvero?” Ho cercato di
mettere in rima quella sensazione, di raccontare la crescita attraverso il
vuoto, la consapevolezza attraverso il lutto».
Ascolta il singolo: https://open.spotify.com/intl-it/track/4uL9j2RHQkybrncMexkMFW?si=3ffbf2e59f57424e
Con una carriera iniziata nel 2018, Acqua non ha paura di
scavare a fondo. Nato a Potenza, cresciuto con la musica black e travolto
sin da giovanissimo dalla cultura hip hop in tutte le sue forme, Acqua ha
costruito il suo percorso con costanza, passando dai graffiti ai palchi, dai
mixtape ai contest, fino a trovare la sua voce più matura nei progetti recenti
come “MYSELF” e oggi con “48”, entrambi prodotti da Yazee.
“48” è un pezzo che non grida, ma pesa. È il tipo di
brano che resta, che ti scava dentro. Una riflessione sulla perdita,
sull’identità, ma anche sulla forza che nasce dal dolore, con un sound curato e
coerente, dove la produzione di Yazee si fonde con la penna di Acqua in modo
autentico e profondo.
Un nuovo tassello in un percorso artistico sempre aperto,
mai scontato.
Il cantiere di Acqua è vivo. E anche stavolta, ci porta dove pochi hanno il
coraggio di andare.