È disponibile in libreria e negli store digitali “L’ORO DEL SUONO” (Nomos Edizioni), il nuovo libro di FRANCO MUSSIDA.
“L’ORO DEL SUONO” è uno speciale catalogo monografico che raccoglie e illustra la ricerca e la produzione nell’arte contemporanea del poliedrico artista.
La monografia si compone anche di testi critici scritti da Martina Corgnati, Giacinto Di Pietrantonio, Demetrio Paparoni e Alberto Zanchetta.
Mostrare l’invisibile emotivo della Musica, Codice e principi che governano ciò che trasforma il flusso musicale in emozioni, è il tema di questo libro. Un viaggio che lega un approccio scientifico antropologico, alla pura arte visiva; mostrando una visione altra della comunicazione musicale, del comune sentire Musica, dei processi di relazione sonora.
Sono le parole di Giacinto Di Pietrantonio a descrivere, nel suo testo critico a corredo, la poliedricità dell’artista Mussida, e il fil rouge che unisce la sua arte in campo musicale alle opere in campo visivo, pittorico e scultoreo: «[…] Anche per questo Mussida ha deciso da più di un decennio di portare avanti e davanti a noi la sua ricerca di artista visivo. Ma siccome l’essere è una totalità, egli lo fa non abbandonando l’esperienza musicale, ma dandole una forma visiva per meglio rafforzare il suo nocciolo poetico, che è quello di darci consapevolezza del mistero pluridimensionale che abbiamo dentro di noi per una “società amorevole e solidale.” Da lì nasce la necessità di dare una forma plastica e segnica ai suoni, alle note».
Una produzione, quella di Mussida, tesa a divulgare il più possibile, quindi anche attraverso il mezzo artistico visivo, la percezione di quanto la musica sia un linguaggio ancora tutto da scoprire. Di quanto il suono sia fondamentale per le nostre vite, in una società come quella contemporanea che sembra vivere di sole immagini.
Per Mussida l’arte, attraverso le sue apposite simbologie visive, è un mezzo particolarmente indicato a raccontare i princìpi di quello che lui stesso definisce Codice Musicale, quell’elemento emotivo primordiale da cui originano forme e stili musicali. Da decenni, infatti, Mussida indaga gli effetti emotivi del suono e della comunicazione musicale sulla persona. A riguardo dedica un intero comparto del CPM Music Institute, guidando ricerche e laboratori sperimentali in comunità e istituti carcerari. Lavori dai quali scaturiscono progetti come CO2 (audioteche di sola Musica strumentale per l’ascolto emotivo consapevole divise per stati d’animo installate in 12 carceri) e il recentissimo Swimmer – Nuotare nel mondo delle emozioni (per il carcere minorile Beccaria di Milano) che offre ai giovani detenuti in difficoltà il sostegno di un diverso modo di “sentire” musica, mettendoli in grado di assimilare l’energia vitale socializzante racchiusa nel suo linguaggio non verbale.
Mussida vede un futuro in cui la Musica possa andare oltre la sola dimensione di intrattenimento e performance, per diventare un concreto strumento di una nuova didattica umanistica e tornare alla sua originale dimensione di bene comune. Sottolinea Martina Corgnati nel suo testo critico: «[…] Egli intende l’arte, tutta l’arte, con spirito di servizio; ritiene che dovere della persona creativa sia di promuovere consapevolezza, di collaborare a riaprire la porta verso quel possibile vuoto interiore a partire dal quale sia di nuovo possibile tornare ad ascoltare e ad ascoltarsi».