Secondo singolo che anticipa il disco d’esordio di Laín, secondo estratto di un viaggio che promette classiche ballate ma che, ci assicura, non è solo di questo che saremo nutriti. Ora mettiamo in circolo “Hourglass”, inedito che fa seguito alla bellissima “Dust” e ne conferma la pasta, lo stile e soprattuto le intenzioni: ci troviamo nelle grandi route americane, ci troviamo in quel folk rock codificato dai tempi moderni, dai suoni digitali di contorno e dal mood acustico che trascina senza scossoni e senza trasgressioni nelle forme. Complice la sua voce, quella di Laín, quella di Leonardo Guarracino, che dagli Stati Uniti, rientrando poi in Italia, matura e coltiva un filone di musica che trova pace ed esistenza nella produzione di Jex Sagristano per la Soundinside Records. In autunno finalmente il disco dal titolo “Line of light” da cui sinceramente non dovremmo aspettarci troppa linearità… staremo a vedere…
Non credo ci sia poi così tanta America, dopotutto di americano ho solo la madre. Di certo, la maggior parte della musica che ascolto viene da lì e i miei idoli sono americani, ma dentro questo disco c’è soprattutto un segmento molto intenso della mia vita.
In realtà a 18 anni mi sono trasferito negli Stati Uniti, per lavoro, ma ci sono rimasto solo per pochi mesi. Lì provai a scrivere qualche rima in inglese nel tempo libero, cosa che è diventata poi consuetudine una volta tornato in Italia.
Se sono “poco italiano”, è principalmente perché gli artisti italiani che ascolto con piacere sono pochissimi.
Non sbagli, quasi tutti i testi sono “scuri” e il suono e la voce sono una conseguenza dei contenuti.
Vi posso dire che le tracce sono tutte molto diverse tra loro e che ognuna delle persone che l’ha ascoltato in anteprima ha scelto una canzone diversa come preferita. Quindi vi prometto che almeno una traccia vi piacerà.