“Ancora libero”: il disco tra conferme e novità di Ivan Francesco Ballerini.
Un disco senza tempo, caratterizzato da un Pop leggero, libero e ammaliante.
Quaranta minuti che ci ricordano come la musica italiana di oggi non sia solo Trap e dintorni. Riferimenti? Più che ad artisti italiani bisogna guardare oltreoceano, al Bob Dylan di altri tempi, al Neil Young anni sessanta/settanta e, perché no, ai suoi Buffalo Springfield. Non mancano però richiami a Francesco De Gregori e a Lucio Dalla. Insomma, Ivan Francesco Ballerini non si fa amncare davvero nulla.
Brani quali “Da Mondi Lontani” e “Cuore di Metallo sono un perfetto compendio per il giovane cantautore.
Di tutto il disco il punto di forza sono infatti gli arrangiamenti davvero curatissimi e al tempo stesso “semplici”. Ivan Francesco Ballerini fa però di questa semplicità la sua arma migliore, attraverso canzoni visionarie e testi che entrano subito in testa.
Un songwriting maturo, naturale evoluzione rispetto al precedente lavoro, “Cavallo Pazzo”, in cui già si poteva intuire il talento del cantautore. Cambiano i temi (si passa dai nativi americani all’amore) ma resta la qualità… Dodici brani con un filo conduttore ma al tempo stesso distanti tra loro.
Ascoltandoli l’unica “perplessità” è l’uso della lingua di Dante… Probabilmente, infatti, se i brani fossero stati concepiti in inglese Ballerini potrebbe persino diventare il nuovo Ed Sheeran e dominare a man bassa le classifiche del Regno Unito.
Oltre Ivan Francesco Ballerini (impegnato alla voce e alle chitarre) hanno preso parte ad “Ancora Libero”
Alberto Checcacci (chitarre e basso), Alessandro Golini (violino), Alessandro Melani (percussioni) e
Monica Barghini (voce solista e cori). Una “band” affiatata che ci piacerebbe ritrovare in una terza prova in studio di Ballerini. Perché in fondo, come si dice in gergo calcistico, “squadra vincente non si cambia”. E qui se ci fosse una squadra avversaria sarebbe stata asfaltata con un netto 5-0…
Quaranta minuti che ci ricordano come la musica italiana di oggi non sia solo Trap e dintorni. Riferimenti? Più che ad artisti italiani bisogna guardare oltreoceano, al Bob Dylan di altri tempi, al Neil Young anni sessanta/settanta e, perché no, ai suoi Buffalo Springfield. Non mancano però richiami a Francesco De Gregori e a Lucio Dalla. Insomma, Ivan Francesco Ballerini non si fa amncare davvero nulla.
Brani quali “Da Mondi Lontani” e “Cuore di Metallo sono un perfetto compendio per il giovane cantautore.
Di tutto il disco il punto di forza sono infatti gli arrangiamenti davvero curatissimi e al tempo stesso “semplici”. Ivan Francesco Ballerini fa però di questa semplicità la sua arma migliore, attraverso canzoni visionarie e testi che entrano subito in testa.
Un songwriting maturo, naturale evoluzione rispetto al precedente lavoro, “Cavallo Pazzo”, in cui già si poteva intuire il talento del cantautore. Cambiano i temi (si passa dai nativi americani all’amore) ma resta la qualità… Dodici brani con un filo conduttore ma al tempo stesso distanti tra loro.
Ascoltandoli l’unica “perplessità” è l’uso della lingua di Dante… Probabilmente, infatti, se i brani fossero stati concepiti in inglese Ballerini potrebbe persino diventare il nuovo Ed Sheeran e dominare a man bassa le classifiche del Regno Unito.
Oltre Ivan Francesco Ballerini (impegnato alla voce e alle chitarre) hanno preso parte ad “Ancora Libero”
Alberto Checcacci (chitarre e basso), Alessandro Golini (violino), Alessandro Melani (percussioni) e
Monica Barghini (voce solista e cori). Una “band” affiatata che ci piacerebbe ritrovare in una terza prova in studio di Ballerini. Perché in fondo, come si dice in gergo calcistico, “squadra vincente non si cambia”. E qui se ci fosse una squadra avversaria sarebbe stata asfaltata con un netto 5-0…
Recensione di Marco Vittoria