Marco Augusto: un pop dedito all’esistenza e alla terra


Torna in Italia Marco Augusto, ci torna almeno con la sua voce e con la sua musica. Si intitola “Per amore alla Vita”, il nuovo disco del cantautore italo-tedesco che sigla così un dolcissimo pop d’autore di stampo classico, anche ironico e scanzonato, ma soprattutto impegnato in tematiche importanti come in “Terra tremante”, che vede due speciali collaborazioni: la bellissima Julia Bless alla voce e poi una clip ufficiale assai importante che si impreziosisce di immagini di repertorio fornite per gentile concessione da Greenpeace. Diamo voce al contorno, diamo spazio alle sensazioni e alle giuste liriche.

Sai che suona male questo titolo? Non avrebbe dovuto essere tipo “Per amore DELLA vita? Una curiosità che mi porto dietro dal primo ascolto…
È colpa di mia Mamma! Essendo cresciuto in Germania sicuramente non sarà perfetto il mio italiano, quindi chiedo sempre lei, se voglio essere sicuro... e lei mi disse "si, va bene così" :-)

Perché un disco in italiano e non in tedesco? In fondo la vita non ha lingue...
Quando scrivo, lascio nascere le mie canzoni sempre come vogliono loro: Se le parole mi escono in tedesco, diventa un brano tedesco, quando invece si fanno vive in italiano, la canzone diventa un´Italiana. E – come si vede – le mie radici milanesi sembrano essere quelle più profonde.
 
O comunque stai pensando di tradurlo anche in tedesco?
Un’idea, che all’inizio avevo davvero per ogni brano (è anche viceversa per le canzoni mie in tedesco). Poi però mi sono reso conto che non sempre si può fare. I miei brani italiani sono di materia, di carattere italiano, e quelli in tedesco vogliono rimanere tedeschi. Solamente per il mio singolo “Terra tremante” (= “Bebende Erde”) – per il suo messaggio universale – e per la mia amata canzone “Volta stellata” (= “Sternenzelt”) ho creato queste due versioni. Però ad ogni CD fisico (basta scrivermi per acquistarlo) appartiene un bellissimo libretto, in quale si trovano sempre anche le traduzioni in due lingue.
 
Un disco che celebra se stessi e tutti noi prima di tutto… quanto ti è servito per esorcizzare il male che viviamo ogni giorno?
È nato dall’osservazione, dal guardare in se stesso, dal tenere aperti gli ‘occhi ed i sensi per tutto quello, che ci circonda – non solo il brutto, ma anche le bellezze, i miracoli di ogni giorno. Una cosa infine anche spirituale. Sentire la grande pace, il profondo amore in me stesso per tutto e per tutti certo che aiuta a rimanere pieno di speranza, anche in un mondo, che al momento trema.
 
Secondo te dunque esiste ancora la possibilità che la musica torni ad avere una voce sociale?
Assolutamente. Non solo che torni ad averla, secondo me non l´ha mai persa.