Abbiamo intervistato Michele Gatto per saperne
di più sul nuovo singolo.
Michele, come è nata la tua passione per la
musica?
La passione per la musica è nata un po’ per caso: quando alle elementari chiedevano “chi volesse cantare per la recita di fine anno” mi sono ingenuamente proposto, scoprendo poi che mi piaceva un sacco. E il pubblico ne era pure entusiasta! Da quel momento ho iniziato a fare diverse esperienze, dal coro di voci bianche alla band pop-rock, dal musical all’opera, per poi (finalmente) trovare la mia strada nel cantautorato italiano! Devo tantissimo a quell’ingenua istintività (e incoscienza) di me alle elementari!
Parliamo del tuo nuovo singolo “Tanto c’è
sempre tempo”. Come è nato?
Questo singolo è nato qualche anno fa, è stato nel cassetto finora in attesa del suo momento. L’ho scritto nell’estate prima del mio 30esimo compleanno. Che ansia che avevo pensando che non sarei stato più “giovane”. E fra gli strani pensieri che facevo, ce n’era uno sul “tempo”, quel tempo che avevo passato a dare più spazio ad altro e non alla mia grande passione per la musica, che ho sempre coltivato ma in qualche periodo con un tempo limitato. Mi chiedevo se fosse ancora il mio tempo o se ormai fosse troppo tardi per vivere quella passione. Credo che si, ci sia ancora tempo ma è sempre meglio vivere “oggi” per non arrivare con troppi rimpianti a quel domani dove tante volte spediamo anche le cose che ci stanno più a cuore
Che atmosfera si respira in questo nuovo
brano?
Direi che ci sono due momenti. Le strofe sono più un “rimprovero”, se dovessi descriverle con un colore sono a “scala di grigi”. Il ritornello è invece “mille colori”, contiene l’invito a vivere qualsiasi cosa ci faccia stare bene, anche la più piccola, con libertaà. Spesso quell’ansia di raggiungere “grandi cose” ci fa perdere il gusto autentico delle cose semplici.
Come è avvenuta la scelta del titolo e della
copertina?
Il titolo l’ho scelto perché la frase “Tanto c’è sempre tempo” l’avevo detta tantissime volte a me stesso, sbagliando probabilmente. Nella copertina, realizzata da Roberto Chierichini, c’è uno scatto in cui mi vedo “libero”. L’abbiamo scelta proprio per questo, perché traduceva bene l’idea del brano
Un progetto a cui vorresti dar vita, prima o
poi…
Mi piacerebbe molto realizzare un Ep e preparare un piccolo tour per portarlo live in giro
Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi
mesi?
Prestissimo ci saranno nuovi racconti, sensazioni e riflessioni! Stay tuned
La passione per la musica è nata un po’ per caso: quando alle elementari chiedevano “chi volesse cantare per la recita di fine anno” mi sono ingenuamente proposto, scoprendo poi che mi piaceva un sacco. E il pubblico ne era pure entusiasta! Da quel momento ho iniziato a fare diverse esperienze, dal coro di voci bianche alla band pop-rock, dal musical all’opera, per poi (finalmente) trovare la mia strada nel cantautorato italiano! Devo tantissimo a quell’ingenua istintività (e incoscienza) di me alle elementari!
Questo singolo è nato qualche anno fa, è stato nel cassetto finora in attesa del suo momento. L’ho scritto nell’estate prima del mio 30esimo compleanno. Che ansia che avevo pensando che non sarei stato più “giovane”. E fra gli strani pensieri che facevo, ce n’era uno sul “tempo”, quel tempo che avevo passato a dare più spazio ad altro e non alla mia grande passione per la musica, che ho sempre coltivato ma in qualche periodo con un tempo limitato. Mi chiedevo se fosse ancora il mio tempo o se ormai fosse troppo tardi per vivere quella passione. Credo che si, ci sia ancora tempo ma è sempre meglio vivere “oggi” per non arrivare con troppi rimpianti a quel domani dove tante volte spediamo anche le cose che ci stanno più a cuore
Direi che ci sono due momenti. Le strofe sono più un “rimprovero”, se dovessi descriverle con un colore sono a “scala di grigi”. Il ritornello è invece “mille colori”, contiene l’invito a vivere qualsiasi cosa ci faccia stare bene, anche la più piccola, con libertaà. Spesso quell’ansia di raggiungere “grandi cose” ci fa perdere il gusto autentico delle cose semplici.
Il titolo l’ho scelto perché la frase “Tanto c’è sempre tempo” l’avevo detta tantissime volte a me stesso, sbagliando probabilmente. Nella copertina, realizzata da Roberto Chierichini, c’è uno scatto in cui mi vedo “libero”. L’abbiamo scelta proprio per questo, perché traduceva bene l’idea del brano
Mi piacerebbe molto realizzare un Ep e preparare un piccolo tour per portarlo live in giro
Prestissimo ci saranno nuovi racconti, sensazioni e riflessioni! Stay tuned