Ero in cerca di un’idea nuova, volevo staccarmi dall’elettronica senza cadere nel rock tipico e ovviamente non buttarmi sui nuovi generi in voga (raggaetone, trap). Casualmente vidi un ragazzo di colore in un video virale che suonava con una corda una chitarra sgangherata cantando un suo brano mezzo rap e blues! L’invenzione della double one ovvero una doppia corda di mi doveva ancora nascere ma quel video mi accese la lampadina.
Appunto ….l’invenzione era ancora "da inventare” e quel modo di suonare di questo ragazzo aveva più che a che fare con il “drum and bass” casalingo e minimale più che con qualcosa di rock …quindi ci studiai un po perché comunque sentivo che stavo per tirare fuori qualcosa di inusuale ed efficace!
Una buona infarinatura di nozioni armoniche e ritmiche mi portò a sviluppare l’idea rendendola unica!
In effetti la double one è lo strumento “in mezzo” alla chitarra e il basso come concezione! Ma ho solo tolto 5 corde e ne ho tenuta una raddoppiandola, due mi.
Decisi subito di non attaccarmi a melodie pentatoniche tipiche del rock e il blues, roba trita e ritrita mantenendo quindi le mie origini mentre tutto si doveva basare sull’idea ritmica altrimenti avrei dovuto compensare coi suoni di altri strumenti avendo tolto tutte quelle corde!
E con questa buona scusa porti a casa belle canzoni d’amore e di vita. Autobiografia e sassolini tolti dalla scarpa? Come nasce questo disco?
Ho scritto i testi mentre suonavo le idee sulla due corde mentre i ritmi sono emersi da soli, incredibile! È un disco che si è scritto quasi da solo e ogni volta che non imbraccio una sei corde bensì una double one succede sempre sta cosa! Magia!!!
E poi c’è tanto glam inglese… su questo penso tu sia d’accordo. Sbaglio?
Non sono affatto d’accordo, niente glam, niente pentatoniche, niente blues e quindi niente di già fatto da altri!