A tu per tu con Tibe


Tibe è un cantautore con influenze urban. La sua scrittura è estremamente evocativa e un’attenta ricerca delle parole rende ogni suo pezzo un susseguirsi di immagini.

Come è nata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica è cominciata all’eta di 10 anni con lo strumento del sassofono strumento per cui a detta del mio insegnante ero particolarmente portato. Alle scuole medie ho scoperto il rap e mi sono allontanato dallo strumento, il mio interesse verso la cultura hip hop è stata totalizzante, ampliandomi poi nella crescita alla musica black in generale. Per quanto riguarda i testi invece la mia passione e la mia urgenza espressiva mi ha sempre portato ad avere una perticare attenzione sui testi, prima partendo dal rap e poi comprendendo il potere della sintesi nel cantautorato italiano.

Parliamo del tuo nuovo singolo. Come è nato?
Il pezzo è nato da un giro di chitarra di Claudio Marciano, il sound che volevo creare era afrobeat, il sound del ritornello e la sonorità che ho voluto creare con il sassofono mi riportavano leggermente a formidabie di stromae, le batterie sincopate e l’apertura del ritornello vuole essere comunicativa quindi affacciarsi al pop ma con un approccio sia ritmico che melodico assolutamente black e spero tanto che questa mia intenzione sia arrivata agli ascoltatori.

Che atmosfera si respira in questo nuovo singolo?
Serena, è una canzone in cui si rileva la bellezza nelle piccole parzialità della vita quindi credo che la vibes sia positiva

Come è avvenuta la scelta del titolo e della copertina?
La scelta del titolo in maniera organica nella stesura del ritornello, la scelta della copertina confrontandomi con il mio grafico, Francesco Polazzi.

Un progetto a cui vorresti dar vita, prima o poi…
Un progetto solista solo legato alla produzione privo di parole

Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi? 
L’uscita di altri brani e di un disco in autunno.