Intervista ad Ateira: alla scoperta del singolo "Strada Dissestata"

 

In occasione dell'uscita del suo ultimo singolo, "Strada Dissestata" abbiamo avuto il piacere di intervistare Ateira. Questo brano è il racconto di una ragazza che si è trovata sola, in guerra con se stessa e con il mondo circostante. Dentro di sé, c'è un caos che non riesce a placare, ma del quale nessuno deve venire a conoscenza. Da fuori, sembra essere la tipica ragazza perfetta a cui tutti si avvicinano per convenienza, ma dietro questa maschera si cela una battaglia interiore che solo lei può comprendere appieno.
 
Il titolo del brano nasce da questa duplice guerra rappresentata da una "strada dissestata." Ateira vuole trovare una soluzione per cominciare a vivere davvero e alleviare la sua sofferenza, ma ogni volta sembra che quando prova ad afferrare un briciolo di felicità, questo le sfugga via come un miraggio. Nel brano, la ragazza è solo all'inizio del suo viaggio di auto-consapevolezza, e non ha ancora trovato un modo per superare tutto questo. Tuttavia, ha preso coscienza di sé e sa di voler cambiare e tornare a sorridere.
 
In questa intervista, Ateira si apre con sincerità sulla sua musica, il processo creativo e il significato profondo di "Strada Dissestata". Scopriremo cosa l'ha ispirata a condividere questa parte intima della sua storia con il mondo e come questa canzone rappresenti un passo importante nel suo percorso di auto-scoperta e guarigione.
 
Come è nata la tua passione per la musica?
Canto fin da bambina, la musica ha sempre accompagnato la mia vita in quanto mio padre essendo un amante di quest’ultima ha cercato di far in modo che io e mio fratello crescessimo con lei; perciò questa mia passione vive con me da quando sono nata, cantare è sempre stato ciò che mi fa stare bene e che mi fa sentire in pace con me stessa.
 
Parliamo del tuo nuovo singolo. Come è nato?
Strada dissestata è nata in un momento particolare in cui mi sentivo un po’ sola, senza nessuno con cui parlare e persa tra i miei pensieri. In queste circostanze spesso accade che, eventi del passato che cerchiamo di sotterrare, possano riemergere e farci rivivere nuovamente determinate sensazioni che per tanto tempo abbiamo cercato di allontanare, ma che in fondo ci rendono ciò che siamo. Questo brano è nato di getto, avevo bisogno di parlare e di dire quello che provavo, di urlarlo, di smettere di sentirmi sbagliata.
 
Che atmosfera si respira in questo nuovo singolo?
Sicuramente un’atmosfera triste, di paura e frustrazione.
 
Come è avvenuta la scelta del titolo e della copertina?
Il titolo è nato come metafora di un’anima che lungo il suo percorso ha dovuto subire una serie di cose che le hanno procurato sofferenza e dolore e che io paragono alle buche di una strada dissestata.  La copertina simboleggia esattamente quello che dice il brano, una ragazza che percorre la strada con tutte le sue ferite, il caos e le paure, che si guarda indietro come a voler accettare il passato e non lasciarsi condizionare nelle scelte future. Accettare noi stessi e le situazioni che abbiamo vissuto ci aiuta a vivere e a superare ogni cosa.
 
Un progetto a cui vorresti dar vita, prima o poi…
Mi piacerebbe creare una serie di album e fare tanti live.
 
Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi?
Spero tante belle sorprese…