L’America spicca sfacciata dentro le allegorie e i riverberi di voce - come anche nell’espressione - del nuovo singolo di Pedrito Él Barón dal titolo “Tears from the Afterlife”. Pietro Nigri, questo il suo vero nome, sforna un brano che attinge a piene mani dentro il corpo favolistica di creature epiche, parla di vita, anzi del dopo la vita. Affascinante anche il comparto visivo di tutta l’opera… in fondo parliamo di uno scrittore di opere fantasy prima che di un artista musicale tout court…
Allora, in realtà questo brano è nato dall'idea per un film, quindi, in principio era un copione, poi è mutato in una narrazione, quindi parte della storia per un libro, e alla fine è diventato parte di una trama di un album, che uscirà il 21 Ottobre di quest'anno.
In realtà mi spaventa l'idea di una morte prematura, se si seguono le dinamiche del brano, la morte è un messaggero, non una destinazione, quindi di per sè non mi spaventa la morte, se giunge a tempo debito, e non prima del tempo, alla fine è la prima destinazione per tutti, anche perchè, al momento, non ci sono vivenuo che possano testimoniare che al di là, ci sia o meno qualcosa.
Come continuo della vita, nella non vita e immortslità, perchè la vera morte, nel mondo fantasy, e la disintegrazione, ma le linee del mondo fantasy, sono sempre interconnesse, in un unica linea di esistenza.
Questo brano è parte di una storia più ampia, e di biografico soli può sempre trovare qualcosa, in ogni brano che si ascolta o si canta, quindi sì, ha del biografico, e no, non ne ha.