"words untold" (letteralmente "parole non dette") inizia con una narrazione in terza persona per poi cambiare in prima persona già dal primo pre-ritornello. È una canzone che affronta un tema molto importante, specialmente nell'attuale società, ovvero quello della violenza. Parla di una bambina a cui viene privata l'infanzia perché gettata nell'oscurità dell'abuso, sia psicologico che fisico. Quella bambina scompare, diventa adulta all'età di 12 anni e non riesce a dimenticare ciò che ha passato, ma non può liberarsi da questo peso perché non riuscirebbe a tradire la fiducia che originariamente aveva riposto nella persona che poi si rivelò crudele. La canzone è una vera e propria dichiarazione a cuore aperto di ciò che prova e di quanto è accaduto, per liberarsi finalmente da questo peso. Essa si conclude con la frase "So these are all of my words untold". "Words Untold" simboleggia tutte quelle donne, ma anche uomini, che si sono sentiti prigionieri della propria mente a causa di abusi di questo tipo e che ancora non sono riusciti a tirare fuori queste parole o che hanno trovato il coraggio di dirle solo dopo tanto tempo.
Ballo dall’età di 3 anni e quindi ho sempre avuto la musica dentro di me, ma mi sono realmente decisa di intraprendere un percorso nel canto a 10 anni. Per quanto riguarda la scrittura, scrivo da tantissimo, sono sempre stata abituata ad avere diari dove esprimevo quello che provavo e si è trasformato in qualcosa di più grande quando sono entrata nel mondo della musica.
Questa canzone è stata una totale sorpresa per me. Io, il mio produttore Cristopher Bacco e il team di Studio2 le abbiamo dato un’altra vita. La scrissi originariamente su tutt'altro. Era una ballad, con un testo ricostruito grazie a un diario che tenevo quando avevo 9 anni, e completato verso i 13 anni. Decisi di presentarla al mio produttore e insieme decidemmo che dovevamo aggiungere "qualcosa". Dopo varie riflessioni, abbiamo cambiato strumento, inserendo la chitarra, e io decisi di cambiare il testo. Così, il tema della canzone cambiò radicalmente. Nella mia testa la canzone rimane composta da quelle frasi del diario della “piccola me”, e ci sono molto affezionata proprio per questo.
Di liberazione. Di coraggio e speranza.
Il titolo è venuto da sé. Finendo il testo della canzone ho notato che le ultime parole erano proprio “words untold”, e ho pensato che fosse il titolo perfetto per riassumere il messaggio della canzone.
La copertina è stata una scelta più complicata invece. Infatti, ho pensato a lungo quale copertina potesse essere “migliore” per questo tipo di argomento, e in ultima istanza ho scelto di mettere una foto, in formato polaroid, di me da piccola. Questo perché volevo che venisse restituita quella tranquillità che abbiamo da bimbi, quella spensieratezza. Che in questo caso la protagonista della canzone non ha più, ma che liberandosi del peso che ha, riesce a riscoprire.
Fare una collaborazione con qualche cantante italiano e partecipare a concorsi.
Sto lavorando a diverse cose (anche in italiano…!), e tornerò presto con nuova musica, il 2024 avrà molte sorprese!