Gianluca Amore torna con un nuovo singolo, "Fuoriluogo", un brano
che, tra ironia e ritmo, affronta il sentimento universale della frustrazione e
dell'inadeguatezza. Un pezzo in cui l’artista mette in musica la sensazione di
non essere mai nel posto giusto al momento giusto, trasformandola in
un'opportunità espressiva ricca di groove e sonorità variegate.
Come è nata la tua passione
per la musica?
Da bambino, suonavo per gioco la tastierina Bontempi in camera mia, cantavo con mia sorella, ascoltavo tantissima musica insieme ai miei genitori. Sono nato insieme alla musica.
Parliamo del tuo nuovo
singolo. Come è nato?
Fuoriluogo nasce, in maniera ironica, da un sentimento di frustazione, quello di non sapere mai cosa fare, quella sensazione di non essere mai nel posto giusto al momento giusto. Nella canzone mi riferisco sopratutto al cantante/cantautore che si propone ai casting, ma credo sia estendibile a qualsiasi situazione della nostra vita in cui ci siamo sentiti scomodi, fuoriposto, inadeguati.
Che atmosfera si respira in
questo nuovo singolo?
Sicuramente, nonostante il tema tocchi una sensazione sgradevole, il brano è molto ritmato, fresco, ironico. Dentro c’è molto rnb, ma anche pop, con i cori gospel che mi porto sempre dietro. Vorrei che si respirasse spensieratezza.
Come è avvenuta la scelta
del titolo e della copertina?
Il titolo è arrivato quasi da sé, giocando con una parola composta che nella mia testa, quando componevo la melodia, si ripeteva più volte. La copertina, fatta da me, sottolinea proprio la sensazione di sentirsi diversi in mezzo ad un gruppo in cui tutti sembrano omologati, allineati, sulla stessa lunghezza d’onda.
Un progetto a cui vorresti
dar vita, prima o poi…
Un tour nei teatri, piano, voce, percussioni, archi e cori.
Cosa ci riserverà la tua
musica nei prossimi mesi?
Sto lavorando a due nuove canzoni, molto diverse tra loro ma ugualmente intense. Non vedo l’ora di farvele sentire!
Da bambino, suonavo per gioco la tastierina Bontempi in camera mia, cantavo con mia sorella, ascoltavo tantissima musica insieme ai miei genitori. Sono nato insieme alla musica.
Fuoriluogo nasce, in maniera ironica, da un sentimento di frustazione, quello di non sapere mai cosa fare, quella sensazione di non essere mai nel posto giusto al momento giusto. Nella canzone mi riferisco sopratutto al cantante/cantautore che si propone ai casting, ma credo sia estendibile a qualsiasi situazione della nostra vita in cui ci siamo sentiti scomodi, fuoriposto, inadeguati.
Sicuramente, nonostante il tema tocchi una sensazione sgradevole, il brano è molto ritmato, fresco, ironico. Dentro c’è molto rnb, ma anche pop, con i cori gospel che mi porto sempre dietro. Vorrei che si respirasse spensieratezza.
Il titolo è arrivato quasi da sé, giocando con una parola composta che nella mia testa, quando componevo la melodia, si ripeteva più volte. La copertina, fatta da me, sottolinea proprio la sensazione di sentirsi diversi in mezzo ad un gruppo in cui tutti sembrano omologati, allineati, sulla stessa lunghezza d’onda.
Un tour nei teatri, piano, voce, percussioni, archi e cori.
Sto lavorando a due nuove canzoni, molto diverse tra loro ma ugualmente intense. Non vedo l’ora di farvele sentire!