MaLaVoglia e l’amore senza paura: arriva “Se finirà”, un invito a vivere il presente


Con il nuovo singolo “Se finirà”, MaLaVoglia torna a raccontare l’amore nella sua forma più autentica e disarmante, quella che nasce per caso e vive di istanti. Il brano, nato quasi per gioco sul divano di casa, è una riflessione sul bisogno di accettare la fine delle cose belle senza lasciarsi dominare dalla paura di perderle.

Tra sonorità dal sapore vintage e atmosfere anni ’80, l’artista dipinge una scena quotidiana – una colazione, un telegiornale acceso, un pensiero che ritorna – trasformandola in una metafora universale sull’amore e sulla fragilità umana. “Se finirà” diventa così un piccolo manifesto di libertà emotiva, un invito a godersi ciò che c’è, anche solo per un momento.

Dietro la leggerezza del suono si nasconde una consapevolezza profonda, quella di chi ha imparato che niente ci appartiene davvero, se non il nostro vissuto. Ed è proprio da questo vissuto che MaLaVoglia continua a trarre linfa per la sua musica, nata da un legame viscerale con le proprie radici, i ricordi familiari e quella prima scintilla accesa sul palco da bambino.

In questa intervista l’artista racconta la genesi del brano, la simbologia dietro la copertina firmata Roba Da Matti Dischi e anticipa i prossimi passi del suo percorso, tra nuovi singoli e un secondo album già in lavorazione.

Come è nata la tua passione per la musica? 
È nata tanto tempo fa, in mezzo a una famiglia piena di gente che suonava, attorno ai falò in riva al mare, a casa di mia nonna in Gargano sotto il portico con mio nonno che cantava e mio zio che lo accompagnava alla chitarra. Ho un rapporto molto viscerale con la musica, legata a un mondo che non ho più ma che conservo molto bene dentro di me. A 7 anni ho fatto il mio primo concerto… mio zio mi ha fatto salire sul palco a cantare le canzoni di Lucio Battisti. Da quel palco non son mai più sceso.

Parliamo del tuo nuovo singolo. Come è nato?
In maniera del tutto casuale, sul divano di casa mia mentre suonicchiavo un giretto di chitarra e ripensavo alla sera prima e  a quella relazione che stavo vivendo. Era tutto così bello che alla fine avevo paura di perderlo. Alla fine è proprio questo che rovina l’amore: la paura di perderlo. Così ho scelto di scriverci una canzone raccontando l’amore in maniera sincera, usando le metafore che in quel momento avevo davanti: una colazione e un telegiornale che passava le notizie orrende di questi tempi. Io stavo aspettando la bella notizia e alla fine me la sono scritta da solo.

Che atmosfera si respira in questo nuovo singolo?
Mi piace pensare che chi l’ascolti si ritrovi catapultato in una stanza senza tempo, dalle atmosfere vintage, un po’ anni 80. C’è leggerezza in questo brano, ne avevo bisogno anche io di raccontare l’amore così.

Come è avvenuta la scelta del titolo e della copertina?
Se Finirà è proprio un concetto legato alla nostra incapacità di accettare che le cose belle possano finire. Questo crea frustrazione, blocchi emotivi che nelle relazioni di oggi insorgono sempre più spesso. Siamo bombardati di cose ovunque e non ci basta più niente, le relazioni ne sono lo specchio. Il mio Se Finirà vuole ricordare a tutti di imparare a lasciare andare, perché non ci appartiene nulla a parte il nostro vissuto. E questo vissuto, anche “Se finirà” è da goderselo senza paura. La copertina è opera della Roba Da Matti Dischi e ha preso un po’ di protagonisti della mia canzone.

Un progetto a cui vorresti dar vita, prima o poi…
Mi piacerebbe portare la mia musica all’estero, alle comunità italiane all’estero. Chissà…

Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi?
Sto finendo il mio secondo album e da settembre sono negli studi di Andrea Massaroni, a Voghera. Oltre a Se finirà abbiamo registrato un altro singolo e adesso stiamo per partire con il terzo. Voglio pubblicare l’album nel 2026.