Luca Fogliati: l’amore per la musica nel suo modo di fare rock


Si intitola “Per te” il primo disco personale di Luca Fogliati, ormai da tempo sulla scena in diversi progetti e che soltanto ora dedica spazio alla sua personale penna e scrittura. Disco inevitabilmente di pop e di rock che dalla fine degli anni ’90 arriva ad oggi senza il bisogno di impalcature digitali come troppo spesso vediamo accadere in luogo di una personalità sempre più omologata. Fogliati canta l’amore e la vita in un disco semplice, acqua e sapone, nostalgico e, per molti di noi amanti del suono suonato, salvifico.
 
Esordio personale. Cosa ti spinge ad un percorso di questo tipo?
Mi spingono l'amore per la musica e per le canzoni che scrivo che raccontano sempre una parte del mio vissuto.
 
Che poi alle tue spalle c’è sempre una band… cambiano i ruoli ma forse il cuore resta sempre quello o sbaglio?
Possiamo dire che artisticamente sono nato con la mia band "I Volume" nel 2007. Insieme ci siamo esibiti in più di 200 concerti live in tutto il Nord Italia. È stato un viaggio durato più di dieci anni attraverso il quale abbiamo condiviso soddisfazioni incredibili ed esperienze che tutt'oggi ricordo con piacere. Indubbiamente il percorso da solista è molto diverso, più intimista lo definirei ma, come giustamente dici tu, il cuore resta sempre quello.
 
Il rock anni ’90, quello che diviene anche pop, influisce molto sullo stile di questo disco. Ispirazioni e orientamenti?
La parte più cantautorale di me ricerca i grandi parolieri che hanno fatto la storia della musica italiana: Dalla, Vecchioni, Guccini. Le influenze artistiche pop rock che più mi ispirano sono le sonorità dei Negrita e dei Negramaro.
 
Che poi posso dirti che tutto sembra rivolgersi al suono inglese? Cosa ne pensi?
In alcuni pezzi sono inserite sonorità che in effetti ricordano il mood inglese.
 
Un esordio personale… secondo te che storia ha avuto? Continuerai con questo percorso o sei di quelli che si ritiene sconfitto da questa musica poco considerata nella vita di tutti i giorni?
Continuerò sicuramente con questo percorso perché la musica fa parte del mio essere, è la mia miglior forma espressiva attraverso la quale ritrovare me stesso. Sono consapevole che le canzoni che scrivo sono un po' "controcorrente" rispetto alla moda del momento, ma meglio così.