Intervista a Francesco Faggi per l'uscita di “Molto di più” il primo EP


Oggi vi parliamo di Francesco Faggi, un giovane cantante, cantautore, compositore, arrangiatore, producer, pianista e performer completo (cantante/attore/ballerino), che ha pubblicato “Molto di più”, il primo EP. Ecco cosa ci ha raccontattato.

Come è nata la tua passione per la musica? 
La mia passione per la musica è nata quando ero piccolo, in macchina per andare a scuola ascoltavo sempre i Queen, Michael Bublé e i Simply Red.
Un giorno i miei genitori mi hanno portato a lezione di pianoforte da una loro amica musicista, anche se io all’inizio io volevo fare il calciatore (classica storia ahaha). Poi una sera, a 10 anni, in tv ho visto un concerto di Michael Jackson: lì ho deciso che da grande avrei voluto fare musica.
Da lì ho cominciato a studiare seriamente pianoforte, poi canto e altre discipline correlate (come la danza e la recitazione). Più tardi ho iniziato a scrivere canzoni e fare arrangiamenti, che ad oggi sono le due cose che più mi fanno battere il cuore. 

Che atmosfera si respira in questo nuovo lavoro discografico?
L’atmosfera Pop/RnB di una storia d’amore che inizia e finisce, con le cinque canzoni dell’EP che si legano tra loro come fossero un viaggio, il tutto con racconti a volte un po’ dolorosi ma presi con una certa ironia e leggerezza. 

C’è qualche aneddoto curioso, accaduto durante le registrazioni del disco che vuoi raccontarci?
Non ho aneddoti particolari da raccontare sulla fase di registrazione dell’EP, allo stesso tempo ne ho alcuni sulla fase di scrittura di alcune di queste canzoni. Ad esempio l’ispirazione per scrivere “Jim Carrey” è nata guardando una scena in uno dei suoi film più celebri (The Truman Show), dal quale è venuta fuori la frase “clue” della canzone, una specie di domanda esistenziale: “troverò qualcuno in questa vita che mi ami senza incrociare le dita?”. 
“Presa male” invece l’ho scritta in Arabia Saudita, ero lì ad esibirmi come cantante in uno spettacolo a tema Disney. Una sera, davanti ad una birra analcolica e un pacchetto di Oreo, mi è venuta fuori di getto. 

Come è avvenuta la scelta del titolo e della copertina?
Il titolo dell’EP è quello della prima canzone, “Molto di più”. Praticamente nel testo dico “e se tu, in queste rime sciolte, potessi capire che c’è molto di più di quello che so scrivere, (…)” ed effettivamente è un concetto che sento identificativo per tutto il progetto, dove le parole e la musica sono come un “fermo immagine” di sensazioni che nella realtà sono appunto molto di più, amplificate dai contesti della vita di ognuno di noi. 
Per quanto riguarda la copertina, avevo questa idea di foto da qualche anno, venuta fuori in modo casuale. Il fatto che solo ciò che si vede dentro la lente sia colorato e tutto il resto sia in bianco e nero, mi piaceva per rendere l’idea del titolo. E poi, essendo miope, con gli occhiali vedo “molto di più”. 

Qual è la tua canzone preferita dell'album?
Sono legatissimo a tutte e cinque le canzoni perché per me rappresentano momenti fondamentali di questi ultimi anni, insomma non so scegliere, sarebbe come chiedere a un genitore chi è il suo figlio preferito. 

Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi? 
Direi che dipende da quanto la si ascolta a fondo, quindi diversi tipi di sensazioni, spesso dolce-amare. Tra non molto arriveranno anche nuove canzoni e non vedo l’ora di suonare live!