Quell’immagine suscita in me l’emozione del ricordo di quando ero bambino e che, come normalmente fanno tutti i bambini, mi sentivo il centro del mondo. Sentivo come se avessi potuto averlo tutto per me e che presto avrei realizzato grandi imprese. La realtà poi è tutt’altra cosa e poco alla volta inevitabilmente la si scopre.
Il gioco è quello delle suggestioni, di indizi che ci guidano verso un particolare paesaggio sonoro. Queste lettere antiche portano la mia immaginazione alla storia dell’uomo che nei secoli si ripete, ai miei nonni, che hanno versato lacrime e sudore nella loro unica e irripetibile vita e che in gioventù si sono scritti lettere perché la guerra li ha allontanati. Queste lettere le ho realmente ritrovate in una scatola e mi hanno suscitato una forte emozione. Il loro tempo ora è inesorabilmente passato e il mondo li ha dimenticati, come un giorno dimenticherà tutti noi.
Come arrivi a Tonino Carotone per questa piccola collaborazione?
Tonino e un caro amico da molti anni, dal periodo in cui con Capossela suonavamo spesso in Spagna e lui era spesso lo special guest. Da molto tempo pensavamo di fare qualcosa insieme e questa è stata la circostanza perfetta.
Questo “Tratto leggero” in realtà sembra davvero pesante di una
lotta partigiana nei confronti della vita o di quel non viverla in
modo passivo… almeno così mi piace leggerla… che ne pensi?
Hai colto nel segno! Diciamo pure che è stata la mia versione di questi fantastici versi messi in musica diversi anni fa da un grande artista:
la storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi bella ciao che partiamo,
la storia non ha nascondigli,
a storia non passa la mano,
la storia siamo noi…
siamo noi questo piatto di grano.
E chi sono per te gli invisibili?
Pur essendo ispirato e dedicato ai miei nonni, il brano descrive la storia di tutti noi, “invisibili” alla storia, all’inesorabile scorrere del tempo.
Tonino e un caro amico da molti anni, dal periodo in cui con Capossela suonavamo spesso in Spagna e lui era spesso lo special guest. Da molto tempo pensavamo di fare qualcosa insieme e questa è stata la circostanza perfetta.
Hai colto nel segno! Diciamo pure che è stata la mia versione di questi fantastici versi messi in musica diversi anni fa da un grande artista:
la storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi bella ciao che partiamo,
la storia non ha nascondigli,
a storia non passa la mano,
la storia siamo noi…
siamo noi questo piatto di grano.
Pur essendo ispirato e dedicato ai miei nonni, il brano descrive la storia di tutti noi, “invisibili” alla storia, all’inesorabile scorrere del tempo.