La sua
eccezionale attività di solista si è svolta anche con le grandi orchestre e con
direttori d’orchestra di primissimo ordine: Abbado, Chailly, Eötvös, Gatti,
Gavazzeni, Maag, Maderna, Muti, Sinopoli, Tamayo etc., inutile citare le
numerosissime e prestigiose Orchestre e i tantissimi luoghi importanti in cui
ha suonato.
Ha
insegnato al Conservatorio di Firenze e tenuto Corsi di perfezionamento al
Mozarteum di Salisburgo e numerosi seminari flautistici sparsi in tutto il
mondo. Ha scritto anche testi didattici. La sua discografia è sterminata, è
difficile scegliere fra le tante straordinarie incisioni, solo per citare
quelle dedicate ai compositori italiani attuali vengono in mente i cd su
Bussotti, Cage, Clementi, De Plabo, Maderna, Morricone, Nono, Platz, Pousseur,
Scelsi, Sciarrino e molti altri.
Roberto
Fabbriciani è
anche un ottimo compositore, tra i suoi recenti lavori si possono citare: Glacier in Extinction; Alchemies;
Cantus; Suoni per Gigi; Quando sorge il sole; Zeus joueur de flûtes; Figaro il
Barbiere (liberamente da Rossini); Grande, grande amore; Alluvione;
Conversazione su Tiresia (di Andrea Camilleri).
Questo
album è una dimostrazione del talento compositivo di Fabbriciani, il quale fa
ricorso alla famiglia dei flauti, iperbasso compreso, e all’elettronica che è
curata da uno dei maestri storici della regia del suono e dell’informatica
musicale come Alvise Vidolin. È stato docente di musica elettronica al
Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia; dal 1974 professore a contratto
del Centro di Sonologia Computazionale (CSC) del Dipartimento di Elettronica e
Informatica (DEI) dell’Università di Padova. Nel 1981 è stato tra i fondatori
della Associazione di Informatica Musicale Italiana (AIMI), di cui è stato
presidente. A partire dal 1977 ha iniziato a collaborare con la Biennale di
Venezia, come responsabile del Laboratorio permanente per l’Informatica
Musicale della Biennale (LIMB). È stato responsabile del Centro Tempo Reale di
Firenze che fu fondato da Luciano Berio, e docente presso la Chigiana di Siena.
Ha lavorato con Nono, Berio, Donatoni, Sciarrino e molti altri compositori.
In questo
straordinario album i suoni sono stati preregistrati ed elaborati da Alvise
Vidolin, il quale ha colto in profondità il carattere inventivo e onirico
dei brani. Dice Fabbriciani: «Questo album vuole essere un racconto. Un
racconto di vita vissuta nella mia infanzia e anche frutto della mia fantasia.
L’energia e la rarefazione del suono sono elementi peculiari di questi brani.
Il suono appare come una voce dal profondo terrestre che cerca di comunicare.
Suoni sommersi, soffocati, suoni oscuri, profondi, in cerca della luce. La voce
del flauto iperbasso utilizza una gamma di frequenze più ampia e una più
frazionata divisione dell’ottava».
Indubbiamente
l’eccezionale lavoro che Fabbriciani ha svolto e sta svolgendo come interprete
ha costituito il punto di partenza della creatività compositiva che in questo
album si svolge come una narrazione sonora rarefatta, fra suoni ombrosi
provenienti dall’inconscio e spiragli luminosi.
Un gran
bel lavoro che Musica Presente Records è orgogliosa di proporre quale
profondo e intenso scandaglio sonoro.
Il disco SUBMERGED
SOUND di Roberto Fabbriciani è disponibile su tutte le migliori piattaforme
di streaming internazionali con un focus particolare sulla Cina e l’estremo
Oriente a queto link: https://www.magicandunique.com/distribution.
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https://www.magicandunique.com/musica-presente-records