Gabriele: Il nostro approccio con la musica inizia molto presto, eravamo bambini. Ascoltavamo la musica leggera che passava la radio, guardavamo Sanremo e già sognavamo qualcosa, sentivamo che quel mondo in qualche modo ci apparteneva, ci regalava vibrazioni positive, ci faceva stare bene. Avevo sette anni e ricevetti in dono per Natale una chitarra… di lì a poco tempo scrissi la mia prima canzone!
Rossana ho sempre adorato cantare e ascoltare musica, di tutti i tipi. Oltre al POP in famiglia si ascoltavano spesso opere liriche. Sono stata portata dai miei genitori per la prima volta all’Arena di Verona a 10 anni, a vedere l’Andrea Chenier, di cui all’epoca ovviamente non capii nulla della trama ma rimasi folgorata da quello spettacolo e dalle vibrazioni che mi arrivavano dal palco e dall’orchestra. Ho sempre bellissimi ricordi legati ad altre opere viste all’Arena….. Madame Butterfly, Tosca, Turandot ….Ho sempre apprezzato quel mondo, da spettatore, ma la mia passione per il canto ha trovato come principale fonte di ispirazione le cantanti jazz e soul, degli anni 50/60 (e poi anche le più contemporanee), che mi hanno affascinato e “contagiato” nel mio modo di approcciarmi alla musicalità vocale.
Gabriele: Il brano è stato scritto verso la fine dei vari lockdown, quando iniziavamo a ripartire un po’ con la vita reale. Sentivo l’esigenza di scrivere un brano che arrivasse in maniera trasversale e che fosse quindi più pop dei precedenti. Orecchiabile e coinvolgente. La canzone racconta la storia di una donna che, con le sue fragilità, ha affrontato coraggiosamente le sfide della vita. Le sofferenze fortificano ma anche ti cambiano. Le occasioni perdute, i problemi irrisolti, le costanti frustrazioni sono conflitti aperti che alimentano i disequilibri interiori e così la voglia di ribellione, di lasciarsi andare, soltanto per provare a sfiorare ancora il piacere della felicità. È la Babilonia dell’anima! Lì dove regna il disordine e la confusione, si infiamma la voglia di una libertà incondizionata. L’amore è il riscatto di una dimensione caotica. Il brano è stato arrangiato in collaborazione con il produttore Alberto Paderni (in arte “Paddo”) che ha lavorato con grandi artisti italiani (tra cui Ligabue, Gianni Morandi, Mietta, ecc.). È un lavoro molto diverso dai precedenti, una scelta coraggiosa, però in molti la stanno apprezzando!
Rossana: Il sound è contemporaneo, ma coesistono delle contaminazioni anni ’80 ’90. Il testo fa riflettere, e la ritmica fa ballare. C’è malinconia ma nel contempo anche un’esplosione positiva, un desiderio di leggerezza e la voglia di lasciarsi andare.
Rossana: La foto è del fotografo Gianluca Moretto. La foto nasce quasi per caso, ma il caso ha trovato un significato più profondo. L’uomo ha gli occhi coperti, non vede, e dunque non comprende fino in fondo ma si fida, ciecamente, di Lei che sta alle sue spalle e lo conduce in questa dimensione complessa, la Sua Babilonia.
Gabriele: Ce ne sono molti. Nel breve vorremmo lavorare su una dimensione live ancora più coinvolgente, più meditativa e acustica in una prima fase, e più elettronica e ballabile nella seconda. Lavorare sul nostro sound per arrivare a più persone possibili, mescolando generi, ritmi, idee, collaborazioni. Creare qualcosa di particolare e di unico.
In questo momento ci stiamo dedicando alla promozione del singolo e abbiamo in programma un po’ di interviste radiofoniche. A breve pubblicheremo sui nostri social il calendario dei prossimi live estivi per venirci ad ascoltare dal vivo. Infine, stiamo già lavorando ai prossimi singoli che speriamo di farvi ascoltare fra non molto! Nel frattempo vi invitiamo ad ascoltarci su tutte le piattaforme digitali e a seguire tutti i nostri aggiornamenti su Facebook, Instagram e Tik Tok!