“Solito sabato sera” l’EP di debutto di Ben Cavendish. L'intervista


“Solito sabato sera” è l’EP di debutto di Ben Cavendish, preceduto dall’uscita di due singoli, ruota attorno al concetto del tempo che passa nel corso di una giornata. Ogni brano racchiude un momento e le emozioni legate ad esso. Il viaggio comincia con “La Colazione”, passando poi per momenti di riflessione legati ai ricordi con “Memory Lane”. “2DNTT” racchiude la voglia di fuggire senza però averne la possibilità. L’EP si conclude infine con una semplice “buonanotte”. Il cantautore vuole così far compagnia all’ascoltatore, accompagnandolo in quello che è il viaggio più importante: il presente.

La nostra intervista a Ben Cavendish.

Come è nata la tua passione per la musica?
Mi sono avvicinato alla musica da molto giovane; a 10 anni ascoltavo tantissima musica e ho iniziato a suonare la batteria su consiglio di mio fratello. Parallelamente, cantavo e mi accompagnavo con altri strumenti. Già negli anni del liceo mi divertivo a scrivere canzoni, ma non sapevo che mi avrebbe portato a farlo professionalmente.
 
Che atmosfera si respira in questo nuovo lavoro discografico?
Il mood è piuttosto rilassato. Ho scelto di usare un tono di voce pacato e dolce, e ho cercato inoltre di usare dei suoni moderni così da renderlo “fresco” all’ascolto. Se dovessi dare un nome all’atmosfera, direi che è di apparente spensieratezza e calma, ma che nasconde anche dei lati bui e sensazioni negative.

C’è qualche aneddoto curioso, accaduto durante le registrazioni del disco che vuoi raccontarci?
Una cosa che ricordo con piacere è la prima volta che sono andato a registrare alcune delle voci provvisorie di questo EP. È stato quasi due anni fa ed al tempo registravo in un garage; era la prima volta che mi mettevo davanti ad un microfono e mi tremava la voce. Appena però ho iniziato a cantare ho visto lo stupore in faccia del fonico, che mi ha subito fatto i complimenti e ha iniziato ad interessarsi al progetto. Oggi io e lui siamo diventati come fratelli! 

Come è avvenuta la scelta del titolo e della copertina?
Il titolo doveva essere accattivante e ricordabile. Originariamente doveva essere un altro ma poi, valutando le varie opzioni con il mio team e con gli amici più fidati, mi sono convinto ad usare ‘SOLITO SABATO SERA’. La copertina, invece, doveva racchiudere l’essenza dei concetti che esprimo. Ricreare una stanza all’aperto è stata un’idea mia e del fotografo Daniele Iannini, che ha realizzato il tutto con uno stile riconoscibile ed originale.



Qual è la tua canzone preferita dell'album?
Se devo sceglierne una, dico ‘Memory Lane’. Mi da tantissima energia e racchiude quella vena alternative-rock con cui sono cresciuto. Anche il testo mi fa impazzire.

Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi?
Ho passato lo scorso periodo chiuso in studio a registrare cose nuove. Sicuramente vorrò portare la mia musica in giro e suonare dal vivo, senza smettere di pubblicare e di farmi conoscere da nuovo pubblico.