Hera presenta “Mandala” il suo primo EP


“Mandala” è il primo EP di Hera, un viaggio iniziatico, qualcosa dal sapore fortemente spirituale. La storia vuole che questo disegno nasconda un potere immenso e abbia la capacità di condurre l’uomo verso l’accettazione dei cambiamenti, anche quelli più dolorosi. L’EP è un mandala sonoro, il risultato di una ricerca intima e profonda, nonché la fusione musicale tra un ambiente estremamente moderno e il mondo strumentale classico; un binomio poliedrico e originale dal carattere deciso, in cui ogni traccia rappresenta un nuovo e accattivante tassello da scoprire.

Hera ci ha raccontato delle curiosità su questo suo primo progetto discografico.

Come è nata la tua passione per la musica?
Tantissimo tempo fa ormai, quando ero poco più di una bambina, cantavo a qualsiasi ora del giorno e non smettevo di improvvisare concerti ovunque. Passeggiando per le strade della mia città, mano nella mano con mio nonno, intonavamo le più belle canzoni di Lucio Battisti. E’ stato amore a prima vista e da allora non ho più smesso.

Che atmosfera si respira in questo nuovo lavoro discografico?
Aria di libertà, un sound moderno elettro pop, ma con venature Jazz nel singolo “Notte stellata”, un pò di tango per “Il duca bianco”, insomma sono “melting pot” e ne vado fiera.

C’è qualche aneddoto curioso, accaduto durante le registrazioni del disco che vuoi raccontarci?
Sicuramente più di uno! I più divertenti accadono sempre nel corso delle riprese dei videoclip o durante gli shooting fotografici, perché ho la fortuna di avere un Team di lavoro “singolare” e creativo, siamo abbastanza folli! Ricordo che durante le riprese di Kandinskij ho dovuto ripetere cinque, sei volte la scena in cui annego in una vasca di latte, perché ho bevuto tanto di quel latte da non riuscire a restar seria neanche per trenta secondi. Alla fine sono uscita dalla vasca devastata, c’ho messo due ore prima di riprendermi sul serio!

Come è avvenuta la scelta del titolo e della copertina?
Adoro questa domanda, grazie! Mandala é un viaggio introspettivo, è alternanza di inquietudine e speranza, nonché equilibrio in un momento in cui ero completamente immersa nel caos. Racchiude tutti colori che reputo necessari per tirare le somme in alcune fasi della nostra vita, per cui ho scelto un simbolo spirituale che rappresenta il cosmo nella filosofia orientale. La storia racconta che questo disegno nasconda un potere immenso e abbia la capacità di condurre l’uomo verso l’accettazione dei cambiamenti, anche i più dolorosi. La copertina, invece, è il frutto della complicità consolidata ormai da anni con il fotografo Mario Di Benedetto. Abbiamo scattato di notte, come nostro solito, io scelgo l’ambientazione e lui non chiede altro che io sia semplicemente “me stessa”.

Qual è la tua canzone preferita dell'album?
Le canzoni sono come i figli, sono tutte un pezzo di cuore.

Cosa ci riserverà la tua musica nei prossimi mesi?
Tornerò dopo l’estate con qualche bella novità, per ora mi godo i live in tutta Italia! Voi tenete d’occhio i miei canali social e sarete costantemente aggiornati su tutto ciò che accade “day by day”! Se volete lasciare un feedback sulla mia musica, sarò felicissima di rispondere, mi piace l’idea di essere sempre in contatto con le persone che mi seguono!