Tango Spleen Orquesta: un grande disco per Astor Piazzolla


Si intitola “Vamos a la distancia” il nuovissimo lavoro dei Tango Spleen Orquesta, ensemble italo argentino guidato dal pianista, cantante e compositore argentino Mariano Speranza. Nel 2021 abbiamo segnato il traguardo dei cento anni dalla nascita di un maestro come Astor Piazzolla, padrone e capostipite di un genere che ha reso celebre in tutto il mondo, almeno per quella che è l’opinione del popolo quotidiano. Il tango argentino e le sue raffinatissime derive, dunque, anche in questo disco divengono il vero filo conduttore della narrazione, tra i grandi classici e scritture inediti proposte dallo stesso Speranza e scritte anche da Anna Palumbo (percussioni) ed Elena Luppi (viola). Un disco di omaggi, di ricordi, di nuove letture e soprattutto di grande ispirazione. Ai Tango Spleen Orquesta chiediamo il suono dal vivo e ci auguriamo presto di poterli incontrare a spasso per il mondo, com’è loro abitudine, com’è doveroso per celebrare al meglio le incisioni di questo disco che cerchiamo di approfondire di seguito.

Disco di eleganza, di memoria, di un grande omaggio. Da dove nasce “Vamos a la distancia”? 
È un disco in cui raccontiamo molto di noi: siamo un gruppo eterogeneo per provenienza e formazione musicale che porta il tango dall'Italia al mondo. In oltre dieci anni di live, abbiamo approfondito il tango nelle sue molteplici sfaccettature e ci è sembrato il momento giusto per incidere sia quelle musiche iconiche di Piazzolla che ci accompagnano da tempo ma che non erano mai state inserite nei dischi precedenti, che alcune nostre composizioni musicali che fanno intravedere anche altre strade possibili nel tango.
 
Parliamo di arrangiamenti dei grandi brani. Come li avete gestiti e in che modo avete aggiunto un carattere personale?
Mariano Speranza, l’anima argentina e direttore del nostro progetto, ha curato tutti gli arrangiamenti: alcuni sono vere e proprie elaborazioni (con aggiunta di introduzioni, interludi, controcanti e sostituzioni armoniche...), altri sono adattamenti delle opere di Piazzolla per avvicinarci ai colori e allo stile di Tango Spleen. In ogni brano c'è stata una cura dettagliata e finissima di ogni aspetto dalla composizione all'interpretazione. Ad esempio, in Fracanapa, Adiós Nonino, Michelangelo 70 si può distinguere una scelta interpretativa che viene dalla ricerca, ma anche da una sintesi che ci ha permesso di poterli suonare dal vivo per diversi anni ed in svariati contesti.

Mentre degli inediti che ci dite? In che modo la scrittura ha cercato di celebrare in grande Piazzolla?
Crediamo che l'influenza di Astor sia molto viva in ogni musicista di tango contemporaneo ma che si possa esplorare anche al di là di certi confini. Non ci siamo messi in confronto o in contrasto, ma abbiamo preso spunto dalla musica di Piazzolla per accostare immagini e suggestioni che esaltano il lascito del celebre compositore argentino. Ad esempio, in Calles si può ascoltare l’incedere ritmico della milonga lenta, che adottò Piazzolla già in Romance del Diablo e in Milonga del Angel, ma inserita su un territorio armonico completamente differente, oppure in Ciao il bandoneon evoca questa scrittura solistica quasi da corale ma le percussioni spingono l’ascoltatore in altre direzioni.
 
Dal vivo… tema delicatissimo in questo tempo. Cosa sta accadendo nella vostra carriera?
Abbiamo lavorato molto per la ripresa della nostra attività e si profila una stagione di nuovi traguardi con concerti in Italia, Francia, Germania. Incrociamo le dita!